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Laboratorio Scienza e Dialogo per la Pace
Un’iniziativa del CNR-DSU dedicata a esplorare e promuovere il ruolo della scienza nella promozione di una cultura della pace e della convivenza.
Il Laboratorio Scienza e Dialogo per la Pace promuove l’idea che la scienza non solo avanzi la conoscenza, ma funga anche da catalizzatore per la comprensione e il dialogo interculturale. Crediamo fermamente che attraverso la collaborazione scientifica, la condivisione di idee e la riflessione critica, possiamo superare i conflitti e costruire una cultura globale di convivenza e pace. Il nostro approccio è fondato sulla convinzione che il dialogo scientifico, privo di pregiudizi e aperto a tutte le voci, possa trasformare i conflitti in opportunità di crescita e mutua comprensione.
La scienza si basa sul dialogo, sulla condivisione, sulla consapevolezza della natura molteplice e polifonica della conoscenza umana, sulla ricerca e la costruzione condivisa di conoscenza come percorso di crescita. Per sua stessa natura, la scienza non segue logiche di parte. Il ruolo centrale della scienza nella promozione di processi di pace le è dunque congeniale, ma non scontato: la storia ci mostra come anche in passato la comunità scientifica sia stata incline a dinamiche di chiusura ed esclusione che hanno assecondato o rafforzato logiche di potere, pratiche aggressive e disegni di distruzione.
Il progresso scientifico non viene favorito da logiche di schieramento a favore o contro una delle parti belligeranti. La scienza prospera attraverso la costruzione di ponti di dialogo, luoghi di incontro, arricchimento e crescita, anziché di conflitto ed esclusione; il discorso scientifico si nutre di narrazioni complesse, che non stigmatizzino o reprimano il dissenso a favore di un pensiero dogmatico semplificato e auto-coerente; la scienza prende sempre in considerazione l'esistenza di punti di vista divergenti, li discute e cerca di trarne i nuclei di verità in vista della ricerca della migliore soluzione. Per dirla con il sociologo norvegese Johan Galtung, fondatore dei Peace Studies, essa deve operare per la trasformazione dei conflitti, dall'essere combattuti con mezzi violenti all'essere condotti con mezzi pacifici, attraverso il dialogo.
Le scienze sociali, in particolare, possono giocare un ruolo rilevante nel prevenire i conflitti armati e promuovere una cultura della pace, come avviene nei percorsi di democrazia scientifica e culturale e, a titolo di esempio, nella riflessione storica e giuridica sulla democrazia, così come nel dibattito intorno a teorie e pratiche educative, orientate alla valorizzazione dell’uguaglianza e dell’inclusività.
La disposizione a costruire situazioni di confronto e di dialogo dovrebbe essere rinsaldata e avvalorata a livello universale; per questo appaiono preziose le iniziative collaborative quali le reti e i progetti internazionali di ricerca, prassi scientifiche che vanno in direzione inversa rispetto al «pervertimento delle relazioni» portato della guerra, denunciato nell’Enciclica Fratelli Tutti.
Ciò non deve far concludere che la comunità scientifica in quanto tale vada vista come portatrice di verità assolute, tantomeno in merito ai contenuti e ai giudizi di valore sui conflitti in corso. Su tutti i conflitti grava infatti il peso che le appartenenze, i valori, le posture, i ruoli e lo stesso zeitgeist, lo spirito dei tempi, hanno sui presupposti e quindi sugli orientamenti della ricerca scientifica. La scienza è un’attività umana socialmente e storicamente situata, non avulsa dai rapporti sociali che ne sono alla radice, ed è naturalmente politica - nell’accezione di Hannah Arendt della vita attiva, incentrata sull’azione e sul discorso.
Se le riflessioni epistemologiche degli ultimi decenni hanno in parte depotenziato l’eccesso di fiducia nell’oggettività neutrale dei saperi umani, ciò contribuisce a rifuggire dalla ricerca di un’unica risposta definitiva ai problemi, rafforzando il valore del processo di costruzione di conoscenze e di significati che si fonda sul pensiero scientifico e del punto di vista della scienza nella riflessione sulla costruzione di percorsi di dialogo, in particolar modo con riferimento alla riflessione sulla pace. Ne risulta avvalorato allora un approccio condiviso ai processi di produzione di conoscenza, che valorizzi l’interdisciplinarità, aperto ad apporti plurimi e a processi di riconsiderazione e integrazione di nuovi fatti, nuove ipotesi, nuovi pensieri.
Non a caso la scienza è stata definita democratica, ma anche umile, nell’accezione più elevata del termine: senza pretese, che manifesta dubbi e incertezze, ma che è coinvolta in un continuo processo di ricerca e confronto di conoscenze e significati. La scienza porta all’azione, ma soprattutto all’osservazione e all’ascolto e, se a sua volta ben ascoltata, apre le porte alla complessità, come ci ha insegnato la fisica moderna.
L’approccio scientifico è spesso spiazzante: insieme alla ricerca della soluzione di un problema, si pone sempre il dubbio se quello sia il problema centrale, se la prospettiva di analisi scelta sia quella giusta. Al contempo, è ineludibile una riflessione sui caratteri dei rapporti sociali che sempre sono all’origine delle domande e dei problemi che la scienza stessa si pone. Le scienze sociali, e in particolar modo la ricerca educativa, hanno coniato e alimentato il principio di ricerca-azione che, oltre a considerare la colleganza tra comunità scientifica e realtà sociale, pone la ricerca stessa come agente di cambiamento e innovazione sociale. Proprio le scienze sociali, che pongono al centro, secondo diverse prospettive, la riflessione sulla società e sull’umanità possono contribuire alla costruzione di politiche attive della nonviolenza ed essere promotrici di una cultura della pace.
Obiettivo del Laboratorio
Coinvolgere, a partire dal Dipartimento, gli Istituti del CNR e la comunità scientifica nella riflessione sul ruolo della scienza nella promozione di una cultura della pace e della convivenza.
Aree di attività
Rilevazione di iniziative
Identifichiamo e cataloghiamo le iniziative promosse dalla comunità scientifica che impiegano la scienza al servizio della pace.
Networking
Colleghiamo le iniziative ritenute più idonee, promuovendo incontri, studi e ricerche interdisciplinari per un impatto collettivo.
Organizzazione di convegni
Organizziamo convegni periodici per la comunità scientifica, valorizzando il ruolo della scienza come veicolo di dialogo e incontro.
Redazione di documenti
Redigiamo documenti di sintesi e policy brief che propongono azioni concrete e trasversali da promuovere a livello nazionale e internazionale.
Attività di ricerca
Promuoviamo attività di studio e ricerca sulla scienza e il dialogo per la pace, tra cui indagini e analisi socio-economiche, studi storici, giuridici e filosofici, progetti di comunicazione.
Coordinamento:
Salvatore Capasso, Stefano Gallo, Adriana Valente (Consiglio Scientifico del DSU).
Componenti:
Isabella Adinolfi (Università Ca' Foscari Venezia), Giovanni Carlo Bruno (CNR IRISS), Roberto Cipriani (Roma3), Guido Giordano (Università Sapienza Roma e Rete Università per la Pace), Alba L’Astorina (CNR IREA), Silvia Caravita (CNR IRPPS), Silvia Mattoni (CNR URP), Claudia Pennacchiotti (CNR IRPPS), Agostino Portera (Università di Verona), Valentina Tudisca (CNR IRPPS).
Segreteria tecnico-Scientifica:
Giulia Antonini, Massimiliano Saccone e Giovanni Canitano (CNR-DSU, CNR-ISMED).
Last updated: 9 September 2024