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7 Mag 2025
GOOD- Guardare Oltre l’Orizzonte, Dalla scuola al paesaggio educativo
GOOD affronta il doppio svantaggio vissuto da bambini e adolescenti in condizioni di povertà educativa e disabilità. Attivo a Cagliari, il progetto mira a costruire un paesaggio educativo inclusivo, rimuovendo barriere fisiche, culturali e sistemiche per garantire a tutti i minori l’accesso equo a esperienze educative e ricreative di qualità. GOOD promuove un modello educativo integrato, co-progettato da scuole, famiglie, terzo settore, enti locali e università. Rafforza le reti territoriali attraverso una governance collaborativa e valorizza il ruolo attivo dei genitori nei percorsi educativi dei figli. Obiettivi principali: Garantire accesso equo e continuativo all’educazione inclusiva; Costruire un modello sostenibile di “scuola aperta” cogestita dalla comunità; Attivare protocolli precoci tra scuole e terzo settore; Promuovere il benessere e la partecipazione attiva di studenti e famiglie; Aumentare la capacità di scuole e associazioni di reperire risorse per l’innovazione educativa. GOOD si configura quindi come un laboratorio territoriale di innovazione sociale, capace di generare cambiamenti duraturi e strutturali, trasformando l’inclusione da risposta emergenziale a responsabilità condivisa.
22 Apr 2025
Tecnologie inclusive per la scuola ospedaliera e l’istruzione domiciliare
l diritto allo studio per studenti affetti da patologie è garantito dalla Scuola in Ospedale (SiO) e dall’Istruzione Domiciliare (ID), come stabilito dalle "Nuove Linee di Indirizzo Nazionali" del 2019. Nonostante l’efficacia di questi servizi, persistono criticità che coinvolgono docenti, famiglie e istituzioni. L’ITD-CNR, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, ha avviato sin dagli anni ’90 numerosi progetti per favorire l’inclusione scolastica di questi studenti tramite l’uso delle tecnologie didattiche. Tra i più rilevanti: HSH@Teacher, per la formazione dei docenti; WISE, esteso anche all’ambito universitario; TRIS e CLIPSO, che hanno introdotto il modello di “Classe Ibrida Inclusiva”, consentendo una partecipazione sincrona e quotidiana degli studenti in ospedale o a domicilio. Queste iniziative hanno prodotto risorse e competenze utili a docenti e decisori, costituendo un patrimonio per il sistema scolastico. La ricerca prosegue con il progetto AFORDID, mirato alla progettazione dell’ID e alla creazione di un ambiente online di supporto. È nato inoltre il Centro Studi SiO, https://centrostudi-sio.cnr.it/ un hub digitale per la diffusione di esperienze, materiali e buone pratiche nella didattica ospedaliera e domiciliare.
20 Apr 2025
La Biodiversità agricola storica in un Patrimonio Culturale delle specie viventi e dei relativi agroecosistemi, materiale e immateriale, contro l’abbandono delle aree interne, la perdita delle identità locali e la scomparsa dei terroir (ex BAS-VO, DSU.AD045.003)
oncepisce il Patrimonio Culturale ‘vivente’ in senso esteso (la biodiversità agricola storica, intersecata alla naturale, e chi se ne prende cura nei secoli) e riacquisisce così quella parte di passato dinamico altrimenti non recuperabile, o non del tutto, nel tradizionale approccio di muovere “dal passato per il passato”, cioè solo tramite una catalogazione di strutture e oggetti, che fotografano una cultura in un certo periodo, sospeso nella sequenza temporale. Il gruppo di ricerca vede ciascuno impegnato nello sforzo di avvicinare proprie competenze e linguaggio in un interscambio e rilancio di dati costante e continuo, nel quale un corretto e approfondito esame, recupero e interpretazione delle fonti nell’ampio ventaglio della loro diversificazione (materiali, immateriali, delle specie e umane) è arricchito da un’informazione misurabile e codificata dell’analisi scientifica. L’idea di dare priorità alla conoscenza sviluppata da chi sta sul territorio e lo frequenta, affinando strumenti per interpretarla, reindirizzarla a livello scientifico e valorizzarla con la generazione di nuova, ha portato da subito a stabilire un’interlocuzione diretta e costante con le aziende agricole. Le azioni in campo supportano la formulazione di indirizzi di policy per il governo del territorio, basati su un uso più ampio e consapevole del bagaglio di ‘buone pratiche’ accumulato in millenni di agricoltura nelle diverse condizioni climatiche. Si procede quindi verso un ripensamento sia dei Cultural Ecosystem Services (CES), sia di un Circular Bio-Based Europe Joint programme, affinché venga esteso ad un’agricoltura contadina e ai sistemi di economia circolare attivati da essa nei secoli, oltre al pensare di riconvertire l’attività industriale.