Capitolo 9

Le politiche regionali sulla promozione della ricerca e dell’innovazione nell’ambito della politica di coesione europea

Chiara Cavallaro, Andrea Filippetti e Fabrizio Tuzi

Sommario

Le politiche di coesione, alla luce della cospicua entità di risorse messe a disposizione nel periodo di programmazione 2007-2013 (pagamenti effettuati dalle regioni italiane per oltre 13 miliardi di euro), avrebbero potuto avere un ruolo chiave per il sostegno alla ricerca scientifica e tecnologica e per la promozione dell’innovazione nel territorio nazionale. I dati mostrano, infatti, la rilevanza di tali interventi per il finanziamento della ricerca nelle regioni italiane, soprattutto in quelle della convergenza, dove la spesa complessiva in R&S grazie alle politiche di coesione diventa tutt’altro che trascurabile rispetto al dato complessivo italiano. In queste regioni, la quota di R&S finanziata dalla politica di coesione è di poco inferiore al 50% nel caso della Sicilia e della Campania, mentre nel caso della Puglia sale al 55% per arrivare all’83% per la Calabria. Tuttavia, nonostante un assetto normativo regionale articolato e vario e con risorse disponibili considerevoli, le analisi internazionali evidenziano per il periodo 2012-2016 un peggioramento, o la staticità, delle performance innovative delle regioni italiane, nonché la divergenza dagli obiettivi posti in sede UE. La mancanza di selezione delle priorità di intervento corrispondenti alle specifiche esigenze di ciascun ambito regionale congiuntamente alla non adeguata correlazione degli interventi a coerenti finalità strategiche hanno giocato un ruolo determinante nello scarso impatto delle politiche di coesione sulla capacità di sviluppo delle regioni.

Un concreto passo in avanti può essere rappresentato dall’elaborazione delle Smart Specialization Strategy per il ciclo di programmazione 2014-2020 - dove l’Italia beneficia di 73,62 miliardi di euro, seconda per ammontare complessivo solo alla Polonia, ma ben oltre Spagna (52,27), Francia (45,78) e Germania (44,75) - che propone scelte strategiche verso settori a più elevato valore aggiunto e che fanno leva sulle competenze e sulle conoscenze già presenti nel tessuto industriale e nel sistema innovativo regionale. Affinché le risorse europee destinate alla coesione territoriale rappresentino il tassello aggiuntivo ai fondi ordinari per la realizzazione degli interventi pubblici in tema di ricerca e innovazione occorrerà, tuttavia, indirizzare gli sforzi sull’esigenza di garantire un coordinamento tra le priorità europee di intervento in ricerca e innovazione, i temi strategici nazionali sui quali indirizzare le azioni di R&S e le iniziative regionali, che invece dovranno essere tese a interpretare e soddisfare gli specifici bisogni del territorio, al fine di evitare la parcellizzazione e la sovrapposizione degli interventi.