Capitolo 1

LA RICERCA PUBBLICA COME MOTORE PER LA TRANSIZIONE VERDE E DIGITALE NEI PIANI NAZIONALI DI RIPRESA E RESILIENZA: UN CONFRONTO TRA ITALIA, FRANCIA, GERMANIA E SPAGNA

Raffaele Spallone, Andrea Filippetti, Fabrizio Tuzi

Sommario

Sin dalla comparsa in Europa dei primi casi di Covid-19, i governi e la Commissione Europea hanno avviato misure straordinarie di sostegno alle economie degli Stati membri. Il risultato finale di questo processo ha portato alla formulazione dei singoli Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza. Quello presentato dall’Italia prevede l’allocazione di 222,1 miliardi di euro. Il Piano si struttura intorno a tre assi orizzontali quali la digitalizzazione e l’innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale. Il 40 percento delle risorse verrà destinata al Mezzogiorno per un totale di 82 miliardi ed è previsto un investimento significativo sui giovani e le donne.

La domanda di fondo è: sarà in grado il PNRR di far compiere all’Italia un salto quantico verso un modello economico sostenibile trainato dalla ricerca e dall’innovazione nella manifattura e nei servizi avanzati? Molto dipenderà dall’effettiva implementazione delle azioni programmate dal PNRR all’interno delle quali il compito assegnato alla ricerca pubblica è cruciale. Il PNRR, infatti, colloca la politica della ricerca all’interno di una più vasta trasformazione del sistema economico italiano, laddove prevede di integrare la spesa per ricerca pubblica in un più ampio contesto che include anche lo sviluppo sperimentale, il trasferimento tecnologico, la spesa privata in ricerca e innovazione e la formazione. In questa logica la ricerca pubblica gioca un ruolo fondamentale quale potenziale moltiplicatore in grado di attivare investimenti in ricerca privata e innovazione finalizzati alla creazione di ecosistemi innovativi dove la ricerca si trasforma in innovazione, crea posti di lavoro ad elevato valore aggiunto e aggancia i settori produttivi più dinamici nei mercati internazionali.

Gli attori pubblici della ricerca assumono, quindi, un ruolo centrale nel disegno definito nel Piano, in quanto operando sulla frontiera della scienza sono in grado di aprire nuove traiettorie tecnologiche.

Conseguentemente, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) può rappresentare una grande opportunità per il CNR che per la sua missione istituzionale, per le eccellenze scientifiche che lo caratterizzano e per la naturale apertura alla collaborazione con il mondo istituzionale e produttivo, potrà candidarsi ad essere il centro di una serie di attività correlate e connesse con gli investimenti previsti.